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biblioteca I-VgcFondo Rolandi ANTENATI 21-31
frontespizio

DESCRIZIONE DELLAPPARATO [sic] E DEGL'INTERMEDI / fatti per la commedia rappre- / sentata in Firenze / nelle nozze de' serenissimi don Ferdinando / Medici e madama Cristina di / Loreno, granduchi di / Toscana

edizione FirenzeAnton Padovani1589
formato 20x15,7; pp. 2 n.n.+72
parti parti 6
illustrazioni

frontespizio; lettere ornate 

rappresentazione Firenze, Palazzo Vecchio1589 [2 maggio]GROVE
libretto Ottavio Rinuccini - Giovanni Bardi - Giovanni Battista Strozzi - Bastiano de'Rossi
musica Giulio Caccini - Emilio de Cavalieri - Cristoforo Malvezzi - Luca Marenzio
personaggi
I intermedio:
Una donna (l'Armonia)
Le parche (Cloto, Lachesis, Atropo)
Sette pianeti
Astrea
Le armonie (Doria, Ipodoria, Ipofrigia, Ipolidia, Frigia, Lidia, Mixolidia)
La Religione (Massinissa)
La Pietà (Enea)
L'Amor maritale (Tiberio Gracco)
La Liberalità (Ieron di Siracusa)
La Dovizia (Busa pugliese)
La Fortezza (Lucio Dentato e Camilla)
Serene celesti
II intermedio:
Le nove muse
Le ninfe amadriadi, le pieridi
III intermedio:
Serpente Pitone
Apollo
Nove coppie tra uomini e donne, altre nove coppie
IV intermedio:
Una maga
Due femmine simili alle furie
Caronte
Demoni, furie e diavoli
V intermedio:
Anfitrite
Arione
Tritoni, ninfe marine e marinai
VI intermedio:
Apollo
Bacco
Armonia
Ritmo
Le grazie
Le muse
Un amorino celeste
Giove
Amorini, venti coppie tra uomini e donne
scenografi Bernardo Buontalenti
Lorenzo Francinipittore
Francesco Roselli
macchinisti Bernardo Buontalenti
osservazioni

[R.] Iª rappr. ass. Una nota ms. sincrona, riscontrabile in un esemplare di questa impressione (non più in R.), dice: «Il scrittore ha fatto errore in alcune cose specialmente non avendo nominato il Sig. Emilio del Cavaliere con quell'onore che doveva, atteso che il detto Sig. Emilio in compagnia del Sig. Giovanni de Bardi avevano la cura d'ogni cosa; però si ristampa di nuovo avendo così comandato il granduca». Diversamente dal presente, il suddetto esemplare non contiene, in calce all'ultima p., l'avvertenza circa l'ordine errato delle armonie a p. 22 (v. ROLANDI1). Circa il punto richiamato dalla suaccennata nota ms., a p. 5 si legge: «[...] ricordandosi dico [il granduca] del valore di questi due pellegrini ingegni [Bardi e Buontalenti], e dell'altre cose dette di sopra, e data perciò la cura della 'nvenzione degl'intermedi al predetto signor Giovanni, e al Buontalenti quella delle macchine e degl'ingegni, e del fare gli apparati e le prospettive, e libera commession della spesa, sopra essi, in questo fatto, si riposò»; per un'altra impressione, nella quale si accoglie il comando granducale, v. 2793. SOLERTI1 utilizza, sunteggiandola, la presente descrizione, e ne integra i dati con la stampa musicale del 1591 (Intermedi et concerti fatti per la commedia rappresentata in Firenze nelle nozze del serenissimo don Ferdinando Medici e madama Christiana di Loreno, granduchi di Toscana, Venezia, Giacomo Vincenti); non rileva differenze tra l'ed. fiorentina e quella milanese (Giacomo Piccaglia, 1589). Di Caccini è madrigale Io che dal cielo cader farei la luna (IV), cantato dalla maga e interpretato da Lucia Caccini; di Cavalieri sono madrigale Dalle celesti sfere (I; in realtà di Antonio Archilei; v. sotto), cantato dall'Armonia e interpretato da Vittoria Archilei, e canzone col ballo Lassù nel bel sereno (VI); di Malvezzi sono madrigale Noi che cantando le celesti sfere (I), cantato dalle serene celesti; madrigale dialogico Dolcissime sirene (I), cantato dalle parche e dalle serene; madrigale Coppia gentil d'avventurosi amanti (I), cantato dalle parche, dai pianeti e dalle serene; madrigale Or che le due grand'alme insieme aggiunge (IV), cantato dai demoni; madrigale Io che l'onde raffreno (V), cantato da Anfitrite e interpretato da Vittoria Archilei; madrigale E noi con questa bella (V), cantato dalle ninfe (tra gli interpreti Paolo, basso del duca di Mantova); madrigale Ardisci, ardisci forte (V), cantato da un uomo solo; madrigale Lieti, cantando il mare (V), cantato dai marinai; madrigale Chi con eterna legge (VI), cantato da Apollo, Bacco, Armonia e Ritmo; madrigale Alle dure fatiche, onde cotanto (VI), cantato da tre muse e da un amorino; madrigale Godi, turba mortal, felice e lieta (VI), cantato da sei muse e dagli amori celesti (tra gli interpreti, Onofrio Gualfreducci); madrigale O quale, o qual risplende (VI), cantato dalle venti coppie; madrigale Quanto più fia, che 'l faticar v'annoi (VI), cantato dalle muse e dagli amori celesti; di Marenzio sono madrigale Chi dal delfino aita (II), cantato dalle pieridi; madrigale Se nelle voci nostre (II), cantato dalle muse; madrigale O figlie di Piero (II), cantato dalle ninfe; madrigale Ebra di sangue in questo oscuro bosco (III), cantato dalle nove coppie; madrigale Qui di carne si sfama (III), cantato dalle altre nove coppie; madrigale Oh sfortunati eroi (III), cantato da entrambe le serie di coppie; madrigale O valoroso dio (III), cantato da due coppie d'uomini; madrigale O mille volte e mille (III), cantato dai Delfi. Le informazioni sui cantanti si desumono dalla stampa musicale del 1591 (attraverso SOLERTI1 e WALKER), dalla quale si ricavano anche i seguenti strumentisti: Antonio Archilei, Antonio Naldi, Alessandro Striggio, Giulio Caccini, Alessandrino Striggio, Durizio Isorelli, Gio. Francesco di Roma, Giulio Cini; per una lista dei musicisti impegnati nell'esecuzione degl'intermedi, e stipendiati (già nel 1589 o in seguito) dalla corte medicea, v. W. KIRKENDALE, pp. 49-52. Rispetto alla descrizione di de' Rossi, la stampa del 1591 presenta le seguenti discrepanze: nel I intermedio, Dalle più alte sfere (in de' Rossi Dalle celesti sfere; v. sopra) è attribuito a Antonio Archilei anziché a Cavalieri (v. anche W. KIRKENDALE, p. 262); nel II compare (assente in de' Rossi) il madrigale Belle ne fe' fortuna di Marenzio; nel IV manca il madrigale di Caccini, e Miseri abitator del cieco Averno (non attribuito da de' Rossi) ha la musica di Bardi; nel V, in luogo di Ardisci, ardisci forte di Malvezzi, troviamo Dunque fra torbid'onde di Peri, e l'incipit dell'ultimo madrigale è Lieti solcando il mare anziché Lieti cantando il mare (v. sopra); nel VI compare (assente in de' Rossi) il madrigale Dal vago e bel sereno di Malvezzi, Godi, turba mortal, felice e lieta è attribuito a Cavalieri anziché a Malvezzi, e troviamo (assente in de' Rossi) il madrigale O fortunato giorno di Malvezzi (cantato da Tomaso Benigni, Ceseri di Missere [Cesare Del Messere; v. W. KIRKENDALE, p. 280], Placido Marcelli e Giulio Cima; WALKER, p. LIII, nota che il testo sembra essere il rimaneggiamento della sesta strofa, Per lui farà ritorno, di Lassù nel bel sereno); infine, la canzone Lassù nel bel sereno è sostituita dal ballo Oh che nuovo miracolo di Cavalieri su testo di Laura Lucchesini de' Guidiccioni (cantato da V. Archilei, L. Caccini e Margherita). Circa la paternità letteraria, di Bardi è il I intermedio; di Rinuccini sono il II, il III, il V e il VI; di Strozzi il IV. Gli intermedi furono replicati il 6 e il 13 maggio, associati però non con La pellegrina ma con due commedie all'improvviso: rispettivamente La zingara e La pazza, rappr. entrambe dai Gelosi (NAGLER, p. 90). La descrizione dedica un capitoletto a ciascun intermedio. Precedono Proemio (pp. 1-6; il termine compare solo come titolo corrente: come intestazione è ripetuto il frontespizio) e Apparato (pp. 7-17); tra il I e il II intermedio Prospettiva (pp. 33-36). A p. 8 «La 'nvenzione di queste figure [le pitture della sala] e la dipintura fu di Lorenzo Francini, si come e di lui e di Francesco Rosselli [...] è stato tutto 'l carico e di dipignere e far dipignere, salvo la prospettiva, tutto 'l rimanente, che appartenne a questo memorando e regio spettacolo»; a p. 11 «[...] diremo delle statue delle nicchie, la cui invenzione, come dicemmo poco di sopra, fu di Giovambatista Strozzi, che ottimamente considerò che per gli abiti si poteva distinguere e la commedia vecchia e la nuova [...]» (per l'illustrazione delle statue, che personificano generi letterari o raffigurano personaggi allegorici, come l'Ammaestramento e la Confidenza, v. pp. 10-14). In R. anche La pellegrina di Girolamo Bargagli (Siena, Luca Bonetti 1589; antenati 21-31). Cavalieri compare nella forma del Cavaliere. Altra ed. del testo in SOLERTI1