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biblioteca I-VgcFondo Rolandi GRANDE FORMATO C
frontespizio

[IN LODE DELLE BELLE ARTI] IL CENTESIMO SECONDO DELL'ANNO MDCCXCV [sic] CO' PREGI DELLE BELLE ARTI / celebrato tanto in S. Luca che nel Campidoglio / in occasione del solenne concorso / Clementino / tenuto dall'insigne Accademia del Disegno di S. Luca / nel dì 2 giugno di detto anno / essendo principe / il signor cavaliere / Tommaso Maria Conca pittore / descritto / da Francesco Navone / architetto e segretario accademico // Del signor abate / Giuseppe Petrosellini / fra gli Arcadi / Enisildo Prosindio / accademico d'onore dell'insigne Accademia / di S. Luca e presidente de' Forti / IN LODE DELLE BELLE ARTI, cantata a due voci

edizione RomaCasaletti1795
formato 26,6x20,3; pp. 102 (81-84)
parti parti 1
dedica gli accademici a Pio VI
illustrazioni

fregi; lettera ornata 

rappresentazione Roma, Campidoglio2 giugno 1795
libretto Giuseppe Petrosellini
musica Giovanni Cavi
personaggi
Genio
Fama
osservazioni

[R.] Iª rappr. ass. Si celebra il II centenario dell'Accademia del Disegno: nel frontespizio la data va intesa 1595. La celebrazione religiosa si tiene nella chiesa di S. Luca, e vi si canta un Te Deum di Antonio Fontemaggi. La premiazione e l'accademia si svolgono al Campidoglio. Il programma dell'accademia comprende Relazione di Francesco Navone, Orazione di Carlo Emmanuele Massimi (P. A. Euripilo Ditteo), sonetto Per voi di Fidia, di Vitruvio e Apelle di Luigi Godard, sonetto Alta immagin vetusta io veggo, e in essa di Giuseppe Scaramucci (P. A. Micromaco Pentelio), sonetto Pende incerta la pugna e in ogni parte di Domenico Morelli (P. A. Onomaco Abidense), sonetto Lunga di dome età fugace schiera di Francesco Antonio Fasce (P. A. Demarete Focense), Olim virenti gramine, vel sacris, e sonetto Vidi pensosa con la fronte china di Roberto Benazzi (P. A. Glaucippo Gortinio), sonetto È questo il grande a cui di Dio l'impero di Giuseppe Mattioli (P. A. Alfensindo Criuntino), sonetto O geni illustri, che alla gloria i vanni di Luigi Giuntotardi (P. A. Celiso Enipeo), elegia Ut me Calliope tantarum in munere laudum di Giuseppe Capogrossi (P. A. Eudemo Pigelio), sonetto Questa ch'ergasi al Cielo eccelsa mole di Alessandro De Sanctis, sonetto Alle forme leggiere, al piè fugace di Gaspare Randanini (P. A. Amarinto Zacinteo), sonetto O Giulio, se nud'ombra ancora il petto di Francesco Battistini (P. A. Megete Inopeo), sonetto È questo il carcer taciturno e nero di Giuseppe Antinori (P. A. Bargilde Scilleo), ottave Quando di Giove il nero augel la torta di Francesco Calai (P. A. Dorisco Laconio), sonetto Son del mondo splendore e son reina di Luigi Aldebrando Folgi (P. A. Florisco Cibelico), sonetti Ahi che il goto vessillo al vento ondeggia, Contro l'empia infedel turba ribelle, Attila trema: balenò l'infesto di Giuseppe Alborghetti (P. A. Carilo Imerio), sonetto Qua veggio Coriolan, che sembra Marte di Enrica Dionigi (P. A. Aurilla Gnidia), sonetto Esce appena dal negro bosco e tetro di Andrea De Carli (P. A. Fileo Alfejano), ode Mentre men già pel tempio di Antonio Mariotti (P. A. Moronte Tespiense), sonetto Prode garzon, che di due lustri appena di Baldassare Rocchetti (P. A. Niso Scamandrio), sonetto Vago, leggiadro, amabil fanciulletto di Angelo Battaglini (P. A. Ergeade Tifeo), sonetto Io veggio il duce dell'eteree schiere di Gio. Pietro Mazio (P. A. Mirtalo Japiteo), sonetto O Roma, allor, che del nemico acciaro di Lorenzo Fiori (P. A. Florimbo Dimeo), sonetti Stassi del Pincio sull'arsiccia arena e Questo è il monte, il ravviso, ove splendea di Teofilo Battirelli (P. A. Foletio Nasilio). Alle pp. 85-97 Catalogo degli accademici.