ID | 3439 | |||||
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biblioteca | I-Vgc | Fondo Rolandi | CES | |||
frontespizio | [IL GENIO DI ROMA] IL PREMIO TRA GLI APPLAUSI DEL CAMPIDOGLIO / per / l'Accademia del Disegno / celebrata il dì 7 maggio 1705 / presedendo / il cavalier Carlo Maratti / celebre dipintore / descritto / da Giuseppe Ghezzi / pittore e segretario accademico / e dedicato / dagli accademici / alla santità di N.S. / Clemente XI / Pont. Ott. Mass. | |||||
edizione | Roma | Gaetano degli Zenobj | [1705] | |||
formato | 24,1x17; pp. 79 (16-18) | |||||
dedica | G. Ghezzi a Clemente XI | |||||
illustrazioni | 1 incisione (Ioseph Ghezzius-Io. Hieronymus Frezza; p. 6); frontespizio; fregi; lettere ornate | |||||
rappresentazione | Roma, Campidoglio | 7 maggio 1705 | ||||
libretto | Paolo Antonio Del Negro | |||||
musica | Carlo Francesco Cesarini | |||||
personaggi e interpreti |
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osservazioni | [R.] Iª rappr. ass. Iª ed. ass. Incipit: Ad onta dell'etade. Essendo la cantata priva di intestazione, il titolo è convenzionale. Si eseguiva una sinfonia di Arcangelo Corelli. Il programma dell'Accademia comprende distici elegiaci Artifici deducta manu, ingenioque magistro di F.C., Relazione, Orazione di Ulisse Giuseppe Gozzadini; epigrammi Annua jam redeunt spectacula. Roma superbit, Hic pictura oculis raptas sine more sabinas e Tu regere imperio populos, romane, memento dell'abate Cavoni; sonetto Vidi tre donne lungo il Tebro afflitte di Alessandro Guidi, sonetto Cinto coi rai d'insolito splendore di Filippo Fabbri, sonetto Quando all'antica età volgo il pensiero di Filippo Leers, sonetto Arti, che belle siete, e ognor più bella, sonetto Dorme Piero in catene, e splende intanto di Gio. Battista Zappi, sonetto Voi che l'antica fronte ornar cercate di Gio. Mario Crescimbeni, sonetto Questa, che or cingon brevi mura intorno di Giuseppe Paolucci, sonetti Veggio tre sagge e gloriose donne e Gli alti obelischi, i monumenti e gli archi di Giulio Cesare Grazini, sonetto Pur, qual già ti bramai, con sorte amica di Michele Brugueres, sonetti Io, che d'oltre Pirene intesi il vanto e Ma qual folle desio mia mente induce di Paol'Antonio Del Negro, epigramma Quisquis in urbe sedes famae mirator avitae di Pietro Francesco Bussi, sonetto Non basta già quel gran lodar che ascolto di Rutilio Paracciani, sonetto Archimede non già, Fidia né Apelle di Vincenzio Leonio. Alle pp. 58-59 elenco dei giudici e dei premiati dell'anno 1705; alle pp. 61-79 Parere in forma di lettera di Bartolomeo Nappini a G. Ghezzi sull'impresa inventata da quest'ultimo. |