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biblioteca I-VgcFondo Rolandi ANTENATI 1-7
frontespizio

APPARATO E FESTE NELLE NOZE DELLO ILLUSTRISSIMO SIGNOR DUCA DI FIRENZE E DELLA DUCHESSA SUA CONSORTE / con le sue / stanze, madriali, comedia / e intermedii in / quelle reci- / tati / MDXXXIX

edizione FirenzeBenedetto Giunta1539
formato 15,2x10,4; pp. 171+3 cc. n. n.
parti atti 5+5 intermedi+"trionfo allegorico"
illustrazioni

1 incisione (c. 2 v) 

rappresentazione Firenze, palazzo Pitti6 e 9 luglio 1539
libretto Giovanni Battista Strozzi - Giovanni Battista Gelli - Antonio Landi
musica [Francesco Corteccia] - [Costanzo Festa] - [Giovan Pietro Masaconi] - [Baccio Moschini] - [Matteo Rampollini]
personaggi
Apollo
Le muse
Flora
Pisa
Volterra
Cinque ninfe
Cortona
Pistoia
Tevere
Demetrio
Libano
Travaglino
Lesbia
Leandro
Currado
M. Riccardo dottore
Lamberto
Mona Cassandra
Lucia
Mona Cornelia
Cammillo
Manoli
Giorgetto
Giovane
Servo
Sensale
Balia
Giovane
Servo
Vecchio
Vecchio
Donna del dottore
Serva giovane
Serva vecchia (donne e satiri)
Giovane
Greco marito di Lesbia
Ragazo
Aurora
Dodici pastori
Tre serene ignude
Tre ninfe marine
Tre monstri marini
Sileno
Otto ninfe cacciatrici
La Notte
Baccanti (donne e satiri)
osservazioni

[R.] Iª rappr. ass. Il volume contiene la descrizione di Pier Francesco Giamballari (sotto la forma di una lettera a Giovanni Bandini, datata 12 agosto 1539), nella quale è inserita la commedia in prosa Il commodo di Landi. Fra gli atti della commedia e alla fine sono illustrati gli intermedi e riportati i brani in versi (Strozzi), musicati da Corteccia (SOLERTI1). Precedono la commedia vari brani cantati (Gelli e forse altri), con musica di vari, i cui nomi si desumono da FÉTIS, che attinge alle Musiche fatte nelle nozze dello illustrissimo duca di Firenze il signor Cosimo de' Medici et della illustrissima consorte sua Mad. Leonora di Tolleto, Venezia, Antonio Gardane 1539. Iª ed. ass. Con l'espressione «trionfo allegorico» (presa in prestito da GHISI, p. XX) si allude allo spettacolo dato il 6 luglio, la cui descrizione occupa le pp. 31-64 e contiene i seguenti brani poetici: stanze Dal quarto ciel dove col mio dorato (Apollo); canzonetta Sacro et santo Hymeneo (Muse), musica di Corteccia (SOLERTI1 e GHISI); stanze Ecco signor colei che cotanto ami (Apollo); canzonetta Più che mai vaga et bella (Flora); stanze Del ventre usciti ai gran monti Apennini (Apollo); canzonetta Lieta per onorarte (Pisa), musica di Rampollini (GHISI); stanze Sorge in Toscana un alto et aspro monte (Apollo); canzonetta Ecco signor Volterra (Volterra), musica di Masaconi (GHISI); stanze D'Armenia Aretia con Noè suo sposo (Apollo); canzonetta Come lieta si mostra (cinque ninfe, simboleggianti Arezzo, Laterina, il Casentino, Prato e il Chianti), musica di Festa (GHISI); stanze Fra 'l Tebro e l'Arno, dove il Trasimeno (Apollo); canzonetta Non men ch'ogn'altra, lieta oggi Cortona (Cortona), musica di Moschini (GHISI); stanze Sopra la Brana ove più facilmente (Apollo); canzonetta Ecco la fida ancella (Pistoia), musica di Rampollini (GHISI); stanze Questi, signor, ch'è di sí bianco pelo (Apollo); canzonetta Ecco signor il Tebro (Tevere), musica di Moschini (GHISI); licenza Ecco, alto duce, il tuo devoto impero (Apollo). In uno dei due esemplari noti (quello viennese) dell'ed. veneziana delle Musiche si trova la canzonetta di Fiorenza (musica di Festa; GHISI), il cui incipit Ardendo in dolce speme corrisponde al secondo verso della sopraelencata canzonetta di Flora Più che mai vaga et bella. Lo spettacolo del 9 luglio (commedia e intermedi) è preceduto dall'apparizione dell'Aurora (qui per comodità assegnata al I intermedio), che canta Vattene almo riposo, ecco ch'io torno. La descrizione degli intermedi (tutti con musica di Corteccia, come già ricordato da R.) contiene i seguenti brani poetici: Guardane, almo pastore (pastori; I); Chi ne l'ha tolta ohymé? Chi ne l'asconde? (serene, ninfe e mostri; II); O begli anni de l'oro, o secol divo (Sileno; III); Or chi mai canterà, se non canta oggi (ninfe cacciatrici; IV); Vienten'almo riposo: ecco ch'io torno (la Notte; V). Chiude lo spettacolo il ballo di «quattro satyri e quattro donne», che cantano Bacco, Bacco evoè. L'ultimo intermedio è intestato Il fine. Di Corteccia (SOLERTI1 e GHISI) è anche il mottetto Ingredere cantato all'ingresso di Eleonora in Firenze il 29 giugno (p. 10). A p. 36 si menziona Gelli come autore delle «seguenti stanze», cantate da Apollo; a p. 66: «Le parole et la inventione et abbigliamenti di questo [l'apparizione di Aurora; v. sopra] et di tutti gli altri intermedii della comedia [...] furono del nostro Gio. Batista Strozi»; alle pp. 170-171: «Le musiche di tutte queste feste intendo che di già sono stampate in Venetia. Né è bastato loro stampar quelle, che vi hanno anche mescolate le stanze, come elle nacquero, non riviste, non corrette [...] Ma perché pur si leggono in esse i nomi de' loro compositori, mi tolgono la fatica di scrivergli alla S.V. [...]». La commedia di Landi è preceduta dal Prologo, che è sostanzialmente un argomento. I personaggi del «trionfo allegorico» e degli intermedi si desumono dal testo.