ID 4827
permalink
biblioteca I-VgcFondo Rolandi RISTAMPE DEG-DELV
frontespizio

LA MORTE DI SISARA / azione sacra scritta e pubblicata dall' / autore in Cagliari in marzo 1814 con ele- / gante edizione della stamperia privile- / giata di Antonio Azzati di Sassari, e / quindi dal medesimo riformata in parte / e posta in musica dal celebre fu Antonio / del Fante romano, maestro di cappella / della patriarcale basilica di S. Maria / Maggiore, ed eseguita per la prima volta / nell'oratorio della Chiesa Nuova nella / sera del dì 25 marzo dell'anno 1820

edizione RomaPerego Salvioni1830
formato 14,5x10,5; pp. 167-203+1 n.n.
parti atti 2
rappresentazione s. l.s. a.
libretto Giovanni Battista Rasi
musica Antonio Del Fante - Valentino Fioravanti
personaggi
Debbora giudice d'Israele
Barac duce degl'Israeliti
Giaele del sangue dei Cinei, moglie di
Aber solitario recabita
Sisara duce dei Cananei
Coro di popolo israelita, soldati israeliti, soldati cananei
osservazioni

[R.] Iª rappr. Roma, oratorio della congregazione di S. Filippo Neri, 1820, con musica del solo Del Fante. Esemplare distaccato da Componimenti sacri drammatici di Giovanni Battista Rasi, I; in R. anche il volume succitato. Iª ed. in R. Iª rappr. con musica di Del Fante e Fioravanti, Roma, 1825. Il contributo di Fioravanti risulta da una nota a p. 170: «Si avverte che i duetti nella scena III dell'atto I [O madre! È giunto alfine] e nella scena III dell'atto II [Mora, sì, mora. Inseguasi] e l'aria aggiuntavi nel fine della prima di dette scene [Dal tuo labbro e sul tuo volto ...] furono posti in musica dal Sig. Valentino Fioravanti [...] Nell'occasione avutasi di dover abbreviare l'esecuzione, sono state fatte ommettere dall'autore, e possono in tal caso ommettersi, le scene II e III dell'atto I e le stesse dell'atto II». A p. 169 Argomento, a p. 201: nella stampa del 1814 l'autore voleva alludere «[...] ai contemplati strepitosi rovesci di Napoleone Bonaparte spinto e fugato dalle vittoriose armi austro-russe [...]»; a p. 202: «L'autore ha posto in bocca a Sisara tutte quelle frasi empie e superbe solite a usarsi da Napoleone Bonaparte [...]».