[R.] Ignota la data della Iª rappr.; v. 523. Musicata anche da Bonifazio Asioli durante la sua permanenza a Torino (1787-1795). Sta con altre cantate di Apell (v. 523, 525), di Asioli (v. 660, 662, 663, 664); di Rutini (v.) e non attribuite (v. 523). Altre edd. del testo in Poesie del signor abate Pietro Metastasio, VII, Parigi, Quillau 1755, pp. 415-416; Opere drammatiche del Sig. abate P. Metastasio, I, Venezia, Bettinelli 1758, pp. 303-304; Opere drammatiche del Sig. abate P. Metastasio, VI, Venezia, Gatti 1780, pp. 411-412; Opere del signor Ab. P. Metastasio, XII, Venezia, Zatta 1782, pp. 167-168; Opere del signor abate Pietro Metastasio, VIII, Londra, s. n. 1784, pp. 249-250; Poesie e cantate di Pietro Metastasio, XII, Venezia, tipografia Pepoliana 1795, pp. 36-37; Opere dell'abate Pietro Metastasio, III, Roma, Poggioli 1805, pp. 355-357; Opere di Pietro Metastasio, XII, Mantova, Pazzoni 1818, pp. 258-259; Opere dell'abate P. Metastasio, III, Bologna, Nobili 1822, pp. 355-356; Opere dell'abate Pietro Metastasio, IV, Roma, Mordacchini 1822, pp. 371-372; Opere drammatiche e poetiche di Pietro Metastasio, XIV, Torino, Pomba 1830, pp. 41-42; Tutte le opere di P. Metastasio, II, Milano, Mondadori 1947, pp. 709-710.