3089 | TEATRO 2 MAR |
IL DOMIZIANO
ed. Napoli, Felice Mosca 1729; 20,2x14,7; pp. 20 n.n.+502 (1-102); 4 n.n.+506+40 (1-3) atti 5 ded. dei due volumi: A. Marchese all'imperatore Carlo VI ill. 1 inc. (SolimenaAnt. Baldi; tra pp. 2 e 3); del I volume: antip. (ritratto di Marchese; Ant. Baldi); front. (Ant. Baldi); 2 inc. (SolimenaJ.J. Sedelmayr; tra pp. 2 e 3 n.n.); lettera ornata; fregi; del II volume: front. (Ant. Baldi); fregi
libr. Marchese Annibale mus. Carapella Tommaso
pers. 1. Flavio Clemente consolo e cugino di Domiziano 2. Partenio intimo familiare di Domiziano 3. Domiziano imperadore 4. Domitilla sua nipote e moglie di Clemente 5. Stefano suo liberto 6. Domizia imperadrice 7. Nutrice di Domizia 8. Vespasiano, 9. Domiziano, piccioli figliuoli di Clemente e Domitilla
oss. [R.] Iª rappr. ignota. Sta in Tragedie cristiane del duca Annibale Marchese, I e II. Il testo dei cori musicati si trova di seguito alla tragedia (vol. I, pp. 98-102). Le ultime 40 pp. del II volume contengono la musica; quella dei nostri cori si trova alle pp. 1-3, sotto l'intestazione Cori del Domiziano di Tommaso Carapella. Iª ed. ass.? Incipit del coro del I atto: Fero si scopre furibondo il cielo; del coro del II atto: La stella infelice; del coro del III atto: De l'immortale; del coro del IV atto: O de' gran Flavii sangue pregiato; del coro del V atto: Tratta alfin dal suo rio fondo. A p. 3 del I volume Argomento (un'ottava), a p. 98 avvertenza: i cori stampati di seguito a ciascuna tragedia («[...] in parte de' quali si è proccurato imitar qualche metro latino [...]) sono destinati alla musica in quanto «[...] più acconci alla dolcezza della medesima [...]» (quelli che concludono i primi quattro atti della tragedia sono in endecasillabi e settenari). Nel I volume un carme latino in esametri di Vincenzo Ippolito e un sonetto di Isabella Mastrilli di Marigliano (entrambi in lode di Marchese); nel II volume un sonetto di risposta dell'autore e a p. 506 avvertenza: «Siegue la musica de' cori [...] ritrovandosi posta in musica una sola strofa di ciaschedun coro, sotto la quale tutte le altre strofe cantar si potranno». Imprimatur del 25 e 26 gennaio (la relazione per il secondo, datata 6 gennaio, è di Giambattista Vico).