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IL NOVELLO GIASONE / dramma per musica / recitato nel teatro nuovo di / Roma in Tordinona / l'anno 1671 / dedicato / all'illustriss. e eccellentiss. signora / madama / Maria Mancini / Colonna / duchessa di Palliano e di Tagliacoz- / zo ecc. e gran contestabilessa / del regno di Napoli

ed. Roma, per il successore al Mascardi 1671 e di nuovo stamp. della Rev. Cam. Apost. 1676 1671; libraio Lupardi; 13x7; pp. 96 atti 3+prologo+intermedio ded. Bartolomeo Lupardi a M. Mancini Colonna in data 17 I 1676 ill. fregi; lettera ornata

teatro Roma, Tordinona, 1671 [24 gennaio] L

libr. [Cicognini Giacinto Andrea] mus. [Cavalli Francesco, Stradella A.]

pers. prologo: 1. Sole 2. Amore; dramma 3. Giasone duce degl'Argonauti 4. Ercole uno degl'Argonauti 5. Besso confidente di Giasone 6. Isifile regina di Lenno 7. Oreste suo confidente 8. Alinda dama 9. Medea regina di Colco 10. Delfa nudrice 11. Egeo re d'Atene 12. Demo servo 13. Volano spirito — Coro di spiriti, coro di argonauti, coro di soldati, coro di marinari; intermedio: 14. Satiro 15. Amore

oss. [R.] Iª rappr. Venezia, S. Cassiano, 1649, col tit. Giasone. Di Stradella sono il prologo (Quest'è il giorno prefisso), a. Delizie, contenti (I 3), a. Che mi giovan le vittorie (I 3), a. Destatevi, o sensi (II 14) e dialogo Ovunque il piè rivolgo (JANDER, p. 96). Circa il prologo (il testo qui stampato è, ridotto, quello della Iª rappr.) JANDER (pp. 94-97) asserisce che al Tordinona se ne allestì «an entirely new version» con testo nuovo di Giovanni Filippo Apolloni e con cinque personaggi (Sole, Musica, Poesia, Pittura e Architettura), pur conservando «the allegorical figure, the stage machine, the text, the music» del prologo veneziano. Dalla descrizione dello stesso JANDER (che infatti non menziona Amore) sembra tuttavia che del prologo originario non rimanesse se non l'entrata di Sole: «Scarcely has Sole begun this speech, however, when [...] the entire stage set crashes around him in ruins. In confusion, the allegorical characters [...] come rushing to the scene» (p. 95). Rimane oscura la paternità dell'intermedio (tra II e III; incipit: Ove ne vai fanciullo), che non figura fra quelli trattati da JANDER (CAMETTI2 si limita a menzionarlo; FRANCHI, curiosamente, ne tace affatto). Afferma CAMETTI2 che al Tordinona si adoperò «a preferenza» il testo di Venezia, S. Cassiano, 1666, rispetto al quale sono segnalate le principali variazioni. Per FRANCHI il testo fu adattato per l'occasione da Filippo Acciaioli (ma v. anche CAMETTI2). Il presente libretto, che si trova legato nella miscellanea Trattenim. saturnali, è una semplice ristampa dell'ed. del 1671 (non sembra cioè destinato a un nuovo allestimento: il teatro rimase chiuso dal 1675 al 1689). A p. 5 Argomento, a p. 8 citati i balli «di spiriti» e «di amoretti», a p. 69: «ballano gli Amori grandi» (fine intermedio). Salto di numerazione da II 11 a II 13 ecc. ling. balbuzie (ruolo di Demo)