4392 PRIMI LIBRETTI

LA DAFNE / d'Ottavio Rinuccini / rappresentata alla sereniss. granduchessa / di Toscana / dal signor Iacopo Corsi

ed. Firenze, Giorgio Marescotti 1600; 22,8x16; pp. 24 n.n. atti 1 ill. 1 inc. (p. 24 n.n.); front.; fregi; lettere ornate

teatro [Firenze, 1600]

libr. Rinuccini Ottavio mus. [Corsi Iacopo, Peri I.]

pers. 1. Ovidio 2. Venere 3. Amore 4. Apollo 5. Dafne 6. Nunzio Coro di ninfe e pastori

oss. [R.] Iª rappr. Firenze, palazzo Corsi, carnevale 1594-95. Rappresentata poi a Firenze negli anni immediatamente successivi. Questa è la Iª ed., che va ricollegata all'esecuzione solenne a Palazzo Pitti, alla presenza del granduca, nell'agosto 1600. In precedenza (21 gennaio 1599) presentata ufficialmente a palazzo Corsi (SOLERTI, SON). Corsi compose la musica di due brani (l'a. di Apollo Non curi la mia pianta e il coro Bella ninfa fuggitiva). Federico Ghisi identificò altri due brani di quest'opera nel codice Magliabechiano 66 cl. XIX della biblioteca Nazionale di Firenze (il "prologo" presentato da Ovidio Da' fortunati campi, ove immortali e l'a. di Amore Chi dai lacci d'amor viene disciolto). È il primo "libretto d'opera", rarissimo. L'editore, per la ripresa del 26 ottobre 1604, in concomitanza con l'arrivo a Firenze del duca di Parma, "rimise fuori il libretto mutando il primo foglio alle copie che erano rimaste invendute nel 1600" (SOLERTI, II, p. 66).  Iª ed. ass.  Iª rappr. Firenze, palazzo Corsi, carnevale 1597-98. Dalla bibliografia sull'opera emergono i seguenti dati: a) nel 1594 Rinuccini e Corsi chiedono a Peri di completare la musica della Dafne iniziata da Corsi (cfr. le prefazioni di Peri alla stampa dell'Euridice del 1601 e di Marco da Gagliano a quella della Dafne del 1608). Secondo Peri, l'opera, dopo essere stata ascoltata da Pietro Strozzi e Francesco Cini, venne riproposta al pubblico "per tre anni continui", che per L vanno dal 1597 al 1599 oppure dal 1598 al 1600, a seconda che ci si riferisca al calendario giuliano o gregoriano; b) buona parte della musica è perduta; sopravvivono sei brani (cfr. la voce Peri in GROVE); c) Giulio Caccini, nella prefazione alla ristampa del 1614 delle Nuove Musiche, afferma di aver composto alcuni brani di una Dafne data a palazzo Corsi prima del 1600. Tale affermazione non trova riscontri nelle testimonianze dei contemporanei, ma induce alcuni repertori a registrare un allestimento dell'opera con la collaborazione di Caccini (Caccini e Peri, 1594 per D e CL; Peri, Caccini e Corsi, 1594 per MAN e RI ecc.). La musica di Caccini, se ci fu, non ci è pervenuta e GROVE con sicurezza non attribuisce alcuna musica della Dafne a questo musicista. Per SON, sebbene dubitativamente, Caccini avrebbe potuto far inserire alcune sue musiche nell'allestimento fiorentino del carnevale 1597; d) Rinuccini ampliò e modificò il testo anche dopo che Peri aveva iniziato a lavorarci sopra; la Iª ed. presenta comunque il testo nella sua lezione definitiva. Per WEAVER le rappresentazioni fiorentine, per l'anno 1600, si ebbero il 18 gennaio a palazzo Corsi, il 21 dello stesso mese a palazzo Pitti e, durante l'agosto, di nuovo a palazzo Corsi. Alle pp. 20-22 n.n. canzonetta-ode in esastici in lode di Corsi (Qual novo altero canto). In margine al testo, R. corregge i refusi tipografici; in particolare, attribuisce ad Amore (sulla scorta di una correzione ms. dell'esemplare Riccardiano Miscell. 74.7) la battuta di Venere a p. 7 n.n. (S'hai, di saper desio).