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biblioteca I-VgcFondo Rolandi PRIMI LIBRETTI
frontespizio

L'EURIDICE / d'Ottavio / Rinuccini / rappresentata / nello sponsalitio / della cristianiss. / regina / di Francia e di / Navarra

edizione FirenzeCosimo Giunti1600
formato 20,7x14,4; cc. 4 n.n.+16
parti parti 1
dedica O. Rinuccini a Maria Medici in data X 1600
illustrazioni

frontespizio; fregi; lettere ornate; 1 incisione (c. 16 v.) 

rappresentazione Firenze, [palazzo Pitti][6 ottobre 1600]
libretto Ottavio Rinuccini
musica [Giulio Caccini] - Iacopo Peri
personaggi
La Tragedia
Euridice
Orfeo
Arcetro
pastori
Tirsi
Aminta
Dafne nuntia
Venere
Plutone
Proserpina
Radamanto
Caronte
Coro di ninfe e pastori, coro di ombre e deità d'inferno
osservazioni

[R.] Iª rappr. con musica di Caccini e Peri; Iª rappr. ass. Firenze, palazzo Corsi, 1595, con musica del solo Peri. È il secondo melodramma; esemplare sommamente interessante per le didascalie sceniche mss. Iª ed. ass. Iª rappr. ass. (l'equivoco di R. circa la presunta rappr. del 1595 può essere dovuto a un fraintendimento di SOLERTI, I, p. 59). Il nome di Peri è menzionato nella dedica («[...] l'Euridice messa in musica dal medesimo Peri con arte mirabile [...]»). Il contributo di Caccini risulta dalla prefazione di Peri alla propria partitura: «[...] Caccini [...] fece l'arie d'Euridice et alcune del pastore e ninfe del coro; e de' cori "Al canto, al ballo", "Sospirate" e "Poi che gli eterni imperi": e questo perché dovevano esser cantate da persone dependenti da lui [...]» (citato in SON). Giulio Romano rimusicherà a sua volta l'intero testo di Rinuccini (rappr. palazzo Pitti, 5 dicembre 1602; per i rapporti tra le due intonazioni, v. da ultimo W. KIRKENDALE, pp. 136, 142-143). Secondo NAGLER (p. 94): «[...] one may venture to assume that Buontalenti was at work, even though the opera was "simple", requiring no machines». Tre giorni dopo l'Euridice, viene rappr. Il rapimento di Cefalo (v. 1088). Vari primi esecutori (certi o probabili) in W. KIRKENDALE (p. 207). La dedica funge in realtà da prefazione, in cui il poeta accenna all'intonazione della propria Dafne e difende il proprio trattamento del soggetto (secondo L, in alcuni esemplari la dedica è datata 4 ottobre; v. anche SON). Le didascalie mss. segnalano l'entrata e l'uscita dei personaggi, con qualche accenno alla messinscena. Verosimilmente alla stessa mano si devono due correzioni del testo: a c. 5 r, nel quinto verso del basso il «che» iniziale è cassato e sostituito con «si»; a c. 6 r, nel decimo verso dall'alto si trasforma «tormento» (così R. in margine; i caratteri coperti a penna sono illeggibili) in «momento». Non divisa in scene.