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biblioteca I-VgcFondo Rolandi RISTAMPE CIA-CIAM
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BERTOLDO, BERTOLDINO E CACASENNO

edizione [Venezia][Giovanni Tevernin][1753]
formato 15,7x8,9; pp. 147-206
parti atti 3
rappresentazione s. l.s. a.
libretto [Carlo Goldoni]
musica [Vincenzo Legrenzio Ciampi]
personaggi
Ipsicratea regina
Albonio [sic] re suo marito
Aurelia sorella del re
Erminio suo sposo
Lisaura figlia del re e della regina
Bertoldo
Bertoldino
Menghina che non parla
Cacasenno
osservazioni

[R.] Iª rappr. Venezia, S. Moisè, 1748. Esemplare distaccato da Opere drammatiche giocose, I di Goldoni. ORTOLANI (XXVII, p. 292) nota che in II 5 si utilizza la prima strofa dell'a. metatstasiana Ah! che nel dirti addio (Issipile, II 5), e che l'incipit Non ho in petto un core ingrato (II 10) è esemplato sull'incipit zeniano Non ho in petto un'alma ingrata (Alessandro Severo, II 5). Il medesimo ORTOLANI segnala che lo strambotto di Menghina Ciascun mi dice, che io son tanto bella (I 8; virgolato) è poesia popolare. L'a. della regina Bastan gli affanni miei (I 1) è quasi identica (seconda strofa ritoccata) a un'a. del Bajazette di Cocchi (v. 4261) su testo di Piovene (Iª rappr. Venezia, S. Cassiano, 1710, con musica di Gasparini e col titolo Tamerlano). A p. 149 Amico lettore, identico al precedente, con l'aggiunta, come ultimo capoverso, dell'avvertenza circa le arie (v. 3826).